Premessa: la storia di Arco Verde

La storia di Arco Verde inizia nel 2012, anno nel quale il progetto è stato concepito ed è stato presentato a Fondazione Cariplo nell’ambito del Bando “Realizzare la connessione ecologica”.
 Il progetto Arco Verde ha realizzato uno Studio di Fattibilità mirato alla creazione di una fascia di continuità ecologica, in grado di collegare, a livello dell’alta pianura Bergamasca, i corsi dei fiumi Adda, Brembo, Serio e Oglio lungo uno sviluppo complessivo “lineare” del corridoio pari a oltre 35 km. La finalità di questa “infrastruttura verde” è di concorrere in maniera decisiva a completare il reticolo della rete ecologica della provincia di Bergamo, definendo un importante corridoio che colleghi, in direzione est- ovest, i quattro principali corsi d’acqua presenti sul territorio, già individuati quali Corridoi Ecologici Primari all’interno del documento Rete Ecologica Regionale di Regione Lombardia e del Piano di settore della rete ecologica provinciale.

Il territorio oggetto dello Studio di fattibilità Arco Verde è stato suddiviso, a livello di analisi progettuale, in tre macro-settori, definiti dal reticolo idrografico principale della Provincia di Bergamo. Questa suddivisione ha permesso di svolgere indagini specifiche su ognuno dei tre tratti di corridoio ecologico, la cui interconnessione in serie va a comporre l’intero Arco. Ognuno dei tre elementi individuati assume tuttavia una forte valenza ecologica anche in qualità di singolo segmento di connettività, legando tra loro rispettivamente i corridoi ecologici fluviali primari corrispondenti alle aste dei fiumi Adda e Brembo, Brembo e Serio e Serio e Oglio.


All’interno di ogni macro-settore sono poi stati identificati una serie di ambiti principali per i quali è stata effettuata un’analisi di dettaglio delle criticità presenti e singolarmente definita una specifica proposta di intervento. Questi ambiti sono stati classificati come primari e secondari, in ragione delle seguenti specifiche:

primari:

ambiti che concorrono direttamente alla corretta funzionalità del corridoio Arco Verde, trovandosi sull’asse direzionale principale del corridoio stesso. In questi ambiti vengono definiti interventi volti a massimizzare la permeabilità ecologica dei varchi individuati, puntando alla predisposizione di elementi di connessione funzionali ad uno spettro biologico il più ampio possibile;

secondari:

ambiti di connessione laterale, tangenti all’asse principale dell’Arco, utili a concorrere al corretto inserimento dell’ infrastruttura principale nel contesto territoriale e decisivi per aumentarne la potenzialità biologica. Gli interventi proposti all’interno di queste “spine laterali” vengono specificatamente progettati per taxa target (anfibi o meso-mammiferi e ungulati), al fine di collegare il corridoio Arco Verde a settori strategici. Settori che possono rivestire la funzione di source areas per determinate specie, utili a “indirizzare” biodiversità nel sistema Arco, o viceversa rappresentare possibili stepping stones o core areas, attualmente ecologicamente disgiunte, per le quali il corridoio Arco Verde sarà elemento “portatore” di diversità biologica.

La progettualità Arco Verde ha prodotto un’importante serie di risultati, riassunti non solo nei materiali contenuti nello Studio di Fattibilità, frutto del lavoro di un poliedrico gruppo multidisciplinare di professionisti, ma anche in termini di partecipazione e coinvolgimento diretto delle Amministrazioni Pubbliche.
Arco Verde ha prodotto uno studio funzionale a:

  • ripristinare un sistema centrale di connettività ecologica tra i quattro principali corsi d’acqua;
  • prevenire processi di occlusione di ambiti di connessione strategici;
  • migliorare o ripristinare la connessione ecologica tra aree protette;
  • valorizzare la funzione delle aree protette “storiche”;
  • definire in dettaglio interventi puntuali che portino alla deframmentazione di singoli varchi strategici. 


Cuore del progetto è stato il quadro dettagliato delle analisi realizzate sul territorio, che in unione al processo partecipativo, hanno condotto allo sviluppo di proposte progettuali giunte fino al livello di dettaglio della progettazione preliminare.
Tutto il materiale prodotto dallo Studio Arco Verde è stato condiviso online ed ora scaricabile da questo sito [fondo pagina].

Questa sezione dello Studio di Fattibilità, sviluppata dal Centro Studi sul Territorio “L. Pagani” dell’Università degli Studi di Bergamo, ha previsto una descrizione del contesto territoriale di riferimento con l’individuazione delle principali motivazioni dell’intervento (elementi di forza/debolezza); l’integrazione con il progetto per il Piano della Rete Ecologica Provinciale; lo sviluppo di analisi di dettaglio degli ambiti di intervento mediante: inquadramento cartografico, analisi matrice territoriale e idoneità ambientale per specie target, individuazione varchi principali e possibili alternative. A tergo delle analisi territoriali è stato altresì predisposto un inquadramento floristico e vegetazionale generale e di dettaglio per gli ambiti di progetto.


L’apparato cartografico prodotto ha contemplato la Carta della Rete Verde Provinciale per tutti gli ambiti primari dei macro-settori. Per ogni ambito primario sono state prodotte specifiche cartografie contenenti riferimenti a: ortofoto 2012; volo GAI 1954; DUSAF 2007; DUSAF desunta da GAI 1954; Grafici e superfici uso suolo da DUSAF 1954/2007; RER; REP; PIF.
Inoltre è stato effettuato l’inquadramento biogeografico, sono state evidenziate alcune significative considerazioni per la progettualità oltre che la valutazione delle diverse unità ambientali presenti.

Per approfondire:

La sezione faunistica del Progetto Arco Verde si è incardinata su due aspetti consequenziali:


  • rilevamento dei dati nei varchi principali individuati, finalizzata a definire la qualità ecologica e faunistica e le principali problematiche (investimenti, ecc.);

  • elaborazione di un modello per localizzare in maniera precisa le principali linee di connessione della rete ecologica.

Il monitoraggio si è focalizzato sui vertebrati terrestri e, in particolare, gli uccelli, gruppo facilmente monitorabile, i meso-mammiferi, maggiormente interessati dalle problematiche di interruzione della rete ecologica e gli anfibi. Le analisi condotte hanno confermato l’elevato valore biologico delle aree oggetto di indagine, anche grazie all’utilizzo di innovative tecniche di monitoraggio, come il fototrappolaggio.


Per l’avifauna sono state censite 98 specie nidificanti certe o probabili, cui si sommano altre 40-60 specie circa, presenti o potenzialmente presenti quali migratori regolari o occasionali durante le stagioni di passo. Tra i nidificanti si segnala la presenza di 9 specie inserite nell’Allegato I della Dir. 2009/147/CEE. L’analisi dei dati dei punti d'ascolto ha permesso inoltre l’elaborazione di un modello di qualità faunistica mediante GLM gaussiano che correla i dati ambientali e territoriali ad un indice di specializzazione della comunità ornitica. Questo modello, applicato a tutto il territorio, ha permesso di individuare le principali linee teoriche di “permeabilità faunistica”, cioè le principali direttrici residue da mantenere e deframmentare per favorire lo spostamento della fauna. Per quanto concerne la mammalofauna sul territorio interessato dal progetto Arco Verde sono risultate presenti 12 specie di meso-mammiferi, di cui tre di origine alloctona. Pur non trattandosi di specie di specifico rilievo conservazionistico, il dato raccolto relativamente alla mammalofauna, risulta di particolare interesse per l’osservazione di popolazioni vitali in ambiti periurbani e per il riscontro della presenza di effettivi flussi faunistici entro i varchi di indagine (in particolare in corrispondenza dei viadotti stradali). Di estremo rilievo anche il dato inerente la fauna anfibia, con una check-list complessiva di 11 specie, di cui tre inserite nell’Allegato II della Direttiva Habitat 92/43/CEE e cinque nell’Allegato IV della medesima Direttiva.

Per approfondire:

Nel corso dello Studio Arco Verde è inoltre stata prodotta, a cura del gruppo tecnico META (Mobilità, Economia, Territorio e Ambiente) un'analisi relativa alla caratterizzazione dettagliata della rete infrastrutturale nell’area di progetto, con stima dei corrispondenti carichi di traffico e costruzione di un indicatore sintetico di permeabilità trasversale delle singole infrastrutture, applicabile ad una valutazione dei potenziali attribuibili ai diversi ambiti appartenenti alla rete ecologica.

Il gruppo META ha inoltre contributo alla fase di estensione progettuale, fornendo importanti indicazioni in merito alla valutazione della reale permeabilità trasversale delle infrastrutture ed allo sviluppo di soluzioni progettuali tipologiche a livello di singola tratta arteria stradale, con stima parametrica dei costi.

Per approfondire:

I progetto preliminare, redatto per le opere previste entro i 17 ambiti di progetto Arco Verde, si compone di cinque parti principali:

Studio degli elementi paesistici

Lo studio degli elementi paesaggistici ha inteso illustrare quale sia lo stato di fatto dei luoghi, con le sue potenzialità e criticità, espresse e analizzate dall’intero gruppo di lavoro. Sono stati così individuati dei perimetri d’intervento ancorati ad aspetti connotativi del territorio, valutati nell’estesa campagna dei sopralluoghi.

Progetto

Gli elaborati di progetto spiegano le possibilità di miglioramento degli ambiti analizzati, attraverso interventi di potenziamento del verde, aumento dei biotopi e della biodiversità, realizzazione o riqualificazione di varchi e ecodotti. Il progetto è stato illustrato a tutti gli Enti e le Amministrazioni coinvolte, che hanno potuto esprimere valutazioni e apportare modifiche in base alle priorità locali. Pertanto in alcuni casi i perimetri degli ambiti individuati in fase di studio, sono stati sensibilmente modificati in relazione alle istanze emerse nei vari incontri pubblici.

Abaco delle tipologie

Gli elaborati illustrano le tipologie di intervento ipotizzate per la messa a dimora delle opere a verde, per la formazione delle aree umide, per la realizzazione degli ecodotti nuovi e per la riqualificazione degli ecodotti esistenti.

Calcolo sommario della spesa

Nell’elaborato viene presentata la stima dei lavori in progetto suddivisa per macroaree, per ambiti primari, per ambiti secondari, per tipologie e per interventi. Sono inoltre allegate le analisi dei prezzi utilizzati.

Analisi catastale

Per facilitare il processo di attuazione degli interventi è stata eseguita la visura catastale di tutti i terreni su cui erano previsti interventi concreti di riqualificazione, ricadenti entro gli tutti gli ambiti di progetto e analisi.

Per approfondire: